""Sorge come una bella visione di sogno, stagliata contro un cielo azzurro e splendente che il sole allieta col suo oro. E le cupole, i monumenti, gli antichi castelli appena al di sopra di edifici, sono come lontani araldi di questo luogo delizioso.”” (cit. Ferdinando Pessoa)
Non ci sono parole più significative di quelle del grande poeta lisboeta per descrivere
Lisbona, la meravigliosa e splendente capitale del Portogallo.
E' probabilmente la meta meno gettonata pur essendo la capitale europea con il maggior numero di beni e monumenti dichiarati patrimonio dell'UNESCO.
Un città solare cui corrisponde un popolo altrettanto ospitale, nonostante la sua proverbiale
saudade.
Una nostalgia probabilmente derivante da una storia assai travagliata scandita dapprima dal tragico sisma del 1755 che ne ha quasi interamente distrutto le fondamenta, e dal recente periodo di dittatura del premier Salazar culminata nella rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974.
Ho vissuto in quasi tutte le più note capitali europee, ma Lisbona è stata l’unica ad avermi lasciato nel cuore un pò di quella saudade.
E’ la città ideale per chi ama la vita all’ aria aperta, con i suoi immensi jardim e i lunghi camminamenti che percorrono gran parte della riva del
Tejo, quell'immenso fiume che sembra un mare.
L'
Avenida de Brasilia o il
Parque das Nacoes sono i luoghi ideali per lunghe passeggiate, mentre il
Parque Edoardo VII rappresenta un polmone verde per ritrovarsi in famiglia per un picnin.
La
Baxia rappresenta quello che comunemente viene definito “
centro storico”, il classico luogo per lo shopping di lusso pullulante di ristoranti con menù turistici e negozi di souvenir.
L'
Alfama, con i suoi
becos, le ripide
calcade, le case variopinte e le numerose
tascas e
casas do fado ci trasporta nell'anima più popolare della città ove è facile perdersi tra un piatto di
bacalahu a bras e la triste e cantilenante melodia del
fado cui la città è indissolubilmente legata.
Basta provare a viverla con l’attenzione del viaggiatore piuttosto che con la superficialità del turista per imparare a riconoscere nelle voci dei fadisti e nelle note delle chitarre la sua identità più vera, con la sua tristezza intrinseca di chi ha vissuto e amato profondamente e intensamente, così tanto che alla fine quella nota triste in realtà rappresenta la felicità di aver vissuto e non l’ amarezza della fine.
Sulla collina opposta, il
Barrio Alto ti avvolge con le sue stradine strette e colorate, tanto quiete di giorno quanto vivace al calar del sole.
A ovest della città, il moderno e tranquillo quartiere resideniale di
Belem ti sconvolge con la bellezza dei suoi monumenti: la
Torre di Belem, il
Padrao des Descobrimentos e il maestoso
Mosteiro dos Jeronimos, e per i profumi provenienti dall'
Antigua Cafeteria de Belem, il tempio delle
pasteis de nata.
Nella parte orientale, il
Parque das Nacoes è la dimostrazione di come si possa riqualificare un' area appositamente creata per un evento, l'Expo del 1998, e renderla centro affaristico-commerciale e di svago con i suoi enormi palazzi di vetro e l'immenso centro commerciale Vasco de Gama.
Sulla riva opposta del
Tejo si erge la collina di
Almada col suo santuario del
Cristo Rei la cui imponente statua sovrasta tutta la città.
A 20 km da Lisbona si trova l'incantevole borgo di
Sintra, il cui centro storico e i sui principali monumenti - il
Palacio Nacional, il
Parco e Palacio da Pena, il
Castelo dos Mouros e la
Quinta Regaleira - sono interamente inseriti tra il patrimonio dell'UNESCO: una luogo da non mancare assolutamente.
In molti si sono interrogati su cosa sia la
saudade, ma nessuno è stato in grado di definirla in maniera precisa se non col termine di “
nostaglia”.
Se sia giusto o sbagliato non lo so, ma sono certo che quel senso di vuoto che ho avvertito quando ho lasciato questa signora elegante, con il suo carattere solare e accogliente, il suo clima ideale e i suoi sapori, e che mi assale ogni volta che ripenso quella esperienza riguardando queste fotografie
...beh, questa è la mia saudade de Lisboa.
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