Miracolosamente scampata alla furia distruttiva del terzo reich,
Cracovia è indubbiamente la capitale culturale della Polonia.
Con i suoi vicoli acciottolati percorsi da eleganti carrozze bianche, i suoi palazzi borghesi in stile rinascimentale e le sue decine di chiese in stile gotico e barocco sembra che il tempo si sia fermato a quello dei fasti dell’impero asburgico.
Il quartiere ebraico di
Kazimierz, il ghetto di
Podgorze e il complesso di
Nowa Huta riportano invece alla sua più recente storia scritta con il sangue di migliaia di ebrei vittime delle persecuzioni naziste e la fatica degli operai delle acciaierie comuniste.
Una città giovane, vivace, dal clima rigido e una popolazione dal carattere altrettanto freddo.
Efficientissima dal punto di vista del sistema dei trasporti urbani, un po’ meno per quanto concerne la gestione delle proprie risorse artistiche e museali (
basti pensare che per visitare il vasto complesso di Wawel occorrono cinque biglietti per altrettante attrazioni che condividono la stessa struttura).
Per chi è abituato al carovita delle altre località europee a Cracovia potrà apprezzare il fatto che anche
1 zloty (
equivalente a circa 20 centesimi di euro) ha un suo valore nell’economia della vita quotidiana.
Grazie alla grande presenza di giovani provenienti da tutta la nazione per frequentare la blasonata Univerisità Jagellonica, la città è piena di locali dove poter ascoltare buona musica – il jazz in particolare – e consumare ottime e gustose specialità di street food come la
zapiekanka.
Non ci si può esimere dal consumare un pranzo frugale presso una delle classiche latterie del quartiere operaio di Nowa Huta.
Venti minuti circa di treno dalla
Krakow Glowny e si raggiunge
Wieliczka ove passare mezza giornata per una visita – rigorosamente guidata - alle miniere di sale i cui scenari surreali sprofondano ben oltre i centro metri nelle viscere della terra.
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